Storia

E’ nella metà degli anni 80 che Tom Magruder sperimentò i primi prototipi di wingsurf. Esse erano ali rigide ed assicurate però alla tavola (un normale windsurf) per mezzo di un piccolo albero. A differenza di quanto avviene in un rig destinato al windsurf, l’albero prevedeva un doppio snodo cardanico, uno in corrispondenza della connessione della tavola ed uno in prossimità dell’ala, come è possibile osservare nel video in basso.

Nel corso degli anni successivi vennero sperimentate altre soluzioni simili ma nessuna di esse riuscì a superare la fase prototipale a causa di tutta una serie di motivi. Il primo è il notevole skill che era richiesto al rider, il secondo, non meno importante, era dovuto al fatto che, dovendo per forza di cose essere l’ala piuttosto piccola, essa avrebbe fornito la spinta sufficiente per entrare in planata solo in condizioni di vento estremamente forte, tant’è che quasi tutti i prototipi che videro la luce furono testati in spot estremamente ventosi, come il Columbia Gorge.

Accantonata per decenni questa variante di sport acquatico a trazione eolica, è stato lo sviluppo del Foiling, in particolare del SUP Foiling, a portare alcuni waterman iconici a riconsiderare l’uso delle ali da Wingsurfing in tale contesto. Il motivo è semplicissimo: un moderno combo di SUP Foiling (tavola e Foil), richiede una spinta (e quindi velocità) davvero minima per consentire al Foil di generare la sufficiente portanza.

E’ dimostrato dal fatto che è sufficiente un forte vento di poppa per consentire ad un SUP Foiler di mantenere la velocità necessaria al Foil per generare la necessaria portanza tanto che quasi tutte le più prestigiose gare di SUP Downwind (come la M2O, Olukai ecc.) prevedono oggi una divisione Foil.

Finn Spencer alla Maui Paddle Imua

Qualcuno (foto in basso) ha portato ovviamente il concetto ad estreme (pittoresche, nella fattispecie) conseguenze.

Wingsurfing the Mary Poppins way
Wingsurfing ispirandosi a Mary Poppins

Abbiamo riportato la foto di cui sopra non già per mera ironia ma piuttosto per sottolineare il fatto che una moderna ala destinata al Wingsurfing, a differenza di un ombrello o della stessa superficie del corpo di un rider, consente di risalire il vento, con angoli di bolina piuttosto buoni. Va peraltro doverosamente ricordato che tali ali possono (anzi, dovrebbero per impratichirsi con il loro uso) essere usate anche su SUP board tradizionali. Anche in questo caso consentono di bolinare ma ovviamene con angoli meno estremi rispetto a quelli che è possibile ottenere con combo SUP Foil.

Wingsurfing is here to stay (pic by Duotone)
Wingsurfing is here to stay!

Concludiamo questa pillola di storia con quella che è la nostra convinzione: come è stato per il Windsurfing, il Kiteboarding e lo Stand Up Paddling, il Wingsurfing NON è una moda ma conoscerà un crescente successo che lo porterà ad essere lo sport ideale in grado di completare il trio di cui prima. Siamo solo agli inizi e ci aspetta una ovvia ed eccitante accelerazione di evoluzione sia della tecnica che dei materiali destinati al Wingsurfing. Seguiamo insieme lo sviluppo di questo sport!

La Redazione di Wingsurfmag.it