#WingsurfmagBlog. Di nuovo in acqua dopo il lockdown!

#WingsurfmagBlog. Di nuovo in acqua dopo il lockdown!

Finalmente, dopo il prolungato lockdown, siamo tornati in acqua. Molta ruggine tecnica, non fisica, almeno per noi che abbiamo curato l’allenamento su base giornaliera.

L’allenamento ai tempi del lockdown

Facciamo un passo indietro. Quando tutto il Paese è stato di fatto posto agli arresti domiciliari, tutti noi siamo stati spiazzati. In fondo, solo all’inizio di gennaio, chi avrebbe mai potuto solo immaginare lontanamente uno scenario più apocalittico, da film hollywoodiani distopici? Sta di fatto che stiamo vivendo una vicenda che sarà scritta sui libri di storia ed in grado di cambiare le nostre vite e quelle delle generazioni future. Non entriamo troppo nel merito degli eventi che hanno segnato questi mesi di pandemia ma piuttosto di quelle che sono state le conseguenze per tutti gli assidui praticanti di sport, in particolare di quelli acquatici.

Mens sana in corpore sano

Partiamo da un presupposto. Lo sport è salute soprattutto se praticato all’aperto, meglio immersi nella natura, a contatto del mare …

Quanto ci sentiamo meglio dopo ogni uscita? L’energia del mare la possiamo percepire come fluire nel nostro corpo e nella nostra mente. Pensiamo alle onde. Tutta l’energia dell’universo si propaga sotto forma di onde e le uniche che possiamo toccare, vedere, sfruttare a nostro vantaggio mentre si surfano, sono quelle liquide.

Pensiamo poi al sole. E’ vero che le radiazioni solari in Estate possono causare il melanoma, nel caso in cui non ci protegga adeguatamente, soprattutto nelle ore centrali della giornata, ma lo è altrettanto che la luce del sole è quella che consente al nostro organismo di sintetizzare la vitamina D che, insieme alla C e alla A, sono essenziali per mantenere e rafforzare le nostre difese immunitarie. Dal beneficio fisico deriva quello mentale. Lo scrisse Giovenale nelle “Satire” secoli fa …

Una scelta priva di buon senso

Quindi, a nostro avviso, l’imposizione della limitazione alla pratica degli sport all’aperto individuali è stata sostanzialmente incomprensibile e non parliamo di autentiche campagne di demonizzazione e criminalizzazione come quelle, ad esempio, perpetrate nei confronti dei runner. Sia chiaro, I dati relativi alla mortalità, laddove il COVID-19 ha avuto più tempo per diffondersi, parlano chiaro e quindi non siamo fra coloro che ritengono si sia trattato di una “semplice influenza”. Come peraltro alcuni “eminenti” virologi superstar si erano affrettati ad affermare salvo poi tornare goffamente sui propri passi. Gli stessi virologi che sono apparsi nelle settimane a venire più nei rotocalchi piuttosto che mettere le tende nei laboratori per studiare il Coronavirus allo scopo di combatterlo efficacemente.

A parte i madornali errori commessi dall’esecutivo, in termini di tempistica sui provvedimenti adottati, di fuga di notizie prima di emanarli, disponibilità di presidi medici di protezione, auto certificazioni emesse alla stregua di figurine Panini ecc. (la lista è lunga), quello che è mancato in questi due mesi è il … buon senso. Non solo da parte dello stesso Governo, apparso come un pugile suonato messo all’angolo, ma anche, a volte, delle Autorità Locali che hanno colpito in modo spesso arbitrario i trasgressori delle norme sancite nei DPCM. Alla fine, però, siamo tornati in acqua e speriamo che la tanto temuta pandemia di ritorno sia smentita dai fatti.

Condizioni non esaltanti
Condizioni non esaltanti …

Dopo due mesi di Ponente nel centro Italia …

Se le condizioni durante i mesi e passa di carcerazione domiciliare si erano per lo più mantenute eccellenti, caratterizzate per lo più da Ponente moderato/forte, all’indomani dell’uscita dal lockdown, esse sono sensibilmente peggiorate. In effetti le moderate brezze termiche occidentali sono state sostituite da venti che hanno soffiato per lo più dai quadranti meridionali.

Ciò non ci ha impedito di tornare in acqua, tanta era la voglia di farlo. Delle sei session messe insieme dal 9 maggio nessuna è stata particolarmente esaltante, anzi. L’unico modo di investirle adeguatamente è stato perciò quello di iniziare a testare alcune tavole, foil e wing, che abbiamo nel frattempo ricevuto. A costo di ripeterci, si è trattato di uscite quasi sempre caratterizzate da vento debole o moderato con direzione onshore, onda formata e/o forte increspatura.

Le previsioni meteomarine a breve/medio termine non sono purtroppo molto incoraggianti e ciò è dovuto ad un pattern meteo perturbato ma non caratterizzato da quelle correnti atlantiche che potrebbero innescare condizioni esaltanti.

Vi diamo quindi appuntamento ai prossimi giorni, anticipandovi che stiamo ultimando il review della tavola Jimmy Lewis Flying V 5’11’’. Stay tuned su wingsurfmag.it!

Immagini © Wingsurfmag.it

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