Intervista a Riccardo Zorzi

Intervista a Riccardo Zorzi

Appena quindicenne, Riccardo Zorzi (Rickyzkite) è fra i più promettenti Wing Foiler a livello mondiale.

Il suo talento, mostrato anche in alcuni dei primi contest di Wing Foiling, non è certo passato inosservato, tanto che recentemente Ricccardo è entrato nel Team Ensis Watersports. Dopo le interviste a Paolo Migliorini e a Elia Rossetti, quest’ultimo co-fondatore del Wing Foil Tour, vi proponiamo quindi quella che abbiamo fatto a Riccardo Zorzi.

Ciao Riccardo. Piacere di averti ospite nel nostro spazio virtuale dedicato alle interviste. Parlaci brevemente di te.

Sono un ragazzo di 15 anni, iscritto al Circolo Velico KiteCenterGardaLake, frequento il liceo artistico e oltre alla passione per la fotografia, da sempre ho un chiodo fisso, il kitesurf ed ora un amore spassionato per il WingFoil. Da piccolino i miei amici giocavano a pallone ed io invece passavo il tempo a guardare video di kiters e far volare aquiloni nei prati vicino casa e lungo le rive del lago di Garda, fingendo di essere in mare aperto a saltare e divertirmi tra le onde. A 8 anni sono entrato in acqua per la prima volta e tutt’ora non posso farne a meno.

Ci potresti smentire, ma siamo quasi sicuri che uno o entrambi i tuoi genitori sono appassionati di sport acquatici. Quanto conta il loro supporto per quella che appare una proficua carriera agonistica?

Avete ragione, non vi posso smentire. Mamma mi ha insegnato a nuotare a due anni con la speranza diventassi un nuotatore ma la corsia mi stava stretta, volevo essere libero di muovermi in acqua come più mi piaceva. Durante le vacanze in Grecia vedevo i miei genitori divertirsi con il kitesurf. Papà è stato il mio primo idolo ed è grazie alla sua pazienza se mi sono innamorato di questo sport. Entrambi hanno sempre avuto fiducia in me, lasciandomi sperimentare tutte le discipline legate al mondo del kite nonostante i rischi e la mia giovane età, sacrificando le loro passioni, mettendo spesso da parte alcune priorità, dando la precedenza alla mia crescita sportiva. Il loro supporto, la costante assistenza e la tanta pazienza sono il fulcro della mia crescita.

Permettetemi anche di ringraziare il mio grande amico Ivano Bommartini, proprietario del negozio Kitepoint.shop di Malcesine, perché è grazie alla sua professionalità e ai suoi consigli se ho potuto sperimentare materiali diversi adatti alle mie capacità e alla mia crescita sportiva

Ricccardo aerial time
Ricccardo nel suo home spot

Il 2020 è stato per tutti noi un anno particolarmente difficile a causa della pandemia. Immagino, che alla tua età la rinuncia imposta in modo autoritario all’aspetto sociale (frequentare le amicizie e la scuola) sia stato anche più pesante, con la beffa che ti (ci) è stato impedito anche di andare in acqua durante il primo lockdown. Cosa pensi di questa situazione?

Il 2020 è stato un anno pieno di restrizioni che ha messo a dura prova il mondo intero ma ci ha reso ancor più consapevoli di quanto sia importante apprezzare le piccole cose. Durante i mesi del primo lockdown è stato difficilissimo accettare le restrizioni imposte e vedermi costretto chiuso in casa mi toglieva quasi il respiro, controllavo le condizioni meteo e tenevo monitorato il vento contando i giorni che mancavano per potermi ributtare in acqua. La mia fortuna è stata abitare al lago di Garda, ho potuto recuperare in fretta, andando in acqua quasi ogni giorno e sfruttare a pieno le condizioni di vento incrementando gli allenamenti. Le due competizioni estive mi hanno dato una carica esplosiva e mi è dispiaciuto che l’emergenza sanitaria legata alla pandemia ci abbia impedito di gareggiare in Sardegna. Il Campionato 2021 è alle porte e spero con tutto il cuore che, nel rispetto delle regole sanitarie, si possa svolgere in tutte le sue tappe.

Riccardo in azione nella tappa GWA di Tarifa
Riccardo in azione nella tappa GWA di Tarifa

Passiamo ora a domande più tecniche. Sappiamo che prima di cimentarti nel Wing Foiling hai raggiunto un eccellente livello tecnico nel Kite Surfing/Foiling. Quando hai iniziato a praticare il Wing Foiling e cosa ti ha attirato da subito dello sport?

Potrei definire l’estate del 2020 la stagione della svolta. Già dalla stagione precedente sul lago di Garda iniziavo a notare questi “pipistrelli” che planavano sulle onde e da buon curioso ficcanaso ho stressato i miei genitori fino a quando non sono riuscito a salirci sopra e provare a gestire questa novità.

E’ stato amore a primo bordo. La cosa che mi ha fatto innamorare è stata la possibilità di entrare in acqua in qualsiasi posto della spiaggia, basta pochissimo vento per divertirsi e non usando il trapezio mi sono sentito libero.

Hai trovato particolari difficoltà nell’apprendimento di questa nuova disciplina e quali consigli daresti a chi vuole iniziare?

La voglia di imparare e la costanza nelle prime uscite sono fondamentali per imparare velocemente. Avendo praticato il kitesurf ero abituato a tenere il peso del corpo all’indietro, sostenuto dal trapezio, invece con Wing Foil ho imparato a navigare in modo verticale. Il consiglio che posso dare ai futuri riders è quello di imparare utilizzando le corrette attrezzature, inizialmente facendo uso di tavole con volumi quantificati in litri maggiori del proprio peso, Foil con ampia superficie compresa tra 1700 e 2100 e poi via via alzare il livello e passando a materiali di dimensioni inferiori, più tecnici e performanti.

Da appassionato di altri sport acquatici, dove collochi il Wing Foiling in termini di divertimento? Cioè, se ipoteticamente nella stessa giornata avessi le condizioni ideali per praticare anche altri sport (Kite Surfing/Foiling ecc.), quale sceglieresti?

Da rider accanito farei in modo di utilizzare kite, foil e wing nella stessa giornata per non rinunciare a nessuna delle emozioni che ognuna di queste discipline riserva. Ovvio che in questa fase io sceglierei il Wing Foil per allenarmi il più possibile sfruttando qualsiasi condizione e continuare ad imparare e sperimentare tricks nuovi.

Come era facile prevedere, stanno ormai emergendo alcune varianti di Wing Foiling: Wave, Freeride, Freestyle e in futuro – ne siamo sicuri –Race. Anche i produttori iniziano a proporre materiali diversificati a seconda di queste sotto-discipline. Ce n’è una che ti piace in modo particolare oppure ritieni divertente lo sport nel suo complesso?

Una delle caratteristiche più interessanti della disciplina del Wing Foil è la sua versatilità, ogni variante darà all’atleta stimoli ed emozioni diverse per cui ipotizzo le che li vorrò sperimentare tutte. Io mi concentrerò sulla variante Race e Freestyle per affrontare al meglio le competizioni a cui parteciperò durante la stagione 2021.

Il Wing Foiling è ovviamente uno sport estremo che, soprattutto all’inizio, richiede l’adozione di alcuni accorgimenti per poterlo praticare in tutta sicurezza. Quanto ritieni pericoloso il Wing Foiling rispetto al Kite Surfing/Foiling?

Tutte queste discipline vanno praticate con la massima attenzione e il rispetto delle norme di sicurezza. L’uso del casco è imprescindibile per evitare spiacevoli incidenti, così come l’impact che oltre alla sua funzione di galleggiamento ti può ridurre l’impatto con le ali del Foil. Per esperienza personale mi sento molto tranquillo quando pratico la disciplina Wing perché ti consente di rientrare in spiaggia in ogni occasione.

Sappiamo che sei passato da wing dotati di boma (Duotone Foil Wing/Echo) ai “manigliati” Ensis. Hai avuto particolari problemi nell’adattarti?

Effettivamente ho imparato con wing dotate di boma. In un primo momento la ritenevo la soluzione migliore perchè mi sembrava comodo poter posizionare le mani in qualsiasi punto volessi. Ad oggi mi sento di consigliare wing dotate di maniglie e strut centrale che possono aiutare i principianti come sostegno finchè non si trova il giusto equilibrio sulla tavola. Quando ho fretta di entrare in acqua usare una wing interamente gonfiabile non ha prezzo.

Riccardo in azione nella tappa GWA di Tarifa

Hai mai avuto un incidente in acqua durante una sessione di Wing Foiling?

Mi sono avvicinato al WingFoil con le dovute accortezze e cerco sempre di evitare azzardi, qualche piccola botta presa con la tavola è successa ma avendo casco e impact non hanno compromesso le sessioni di allenamento.

Ora una domanda da un milione di dollari: wing grande e foil piccolo o viceversa?

Un milione di dollari?!?!forse anche più… io posso dare dei consigli a chi mi chiede che attrezzatura scegliere ma ritengo giusto che ognuno debba fare delle sessioni di prova e valutare in modo personale lo stile e il modo di navigare che più lo aggrada e lo fa divertire. Al momento preferisco usare wing piccoli e foil piccoli oltre i 16 nodi, al di sotto aumento le misure di entrambe le attrezzature.

Le tavole piccole, quelle che vanno da 25 a 55 L, aggiungono un’altra dimensione di divertimento allo sport. Hai trovato difficoltà ad adattarti ad una tavola del genere?

Io adoro le tavole di piccola dimensione, inizialmente più difficili da gestire ma che poi ti regalano esplosioni di divertimento che vale la pena provare.

Qual è il tuo combo preferito (misura di wing/tavola/foil)?

La mia misura preferita è 2,5m Ens!s abbinata a tavola 54L Sab- MB boards e foil W671-S400 Sab Foil Moses .

Riccardo Zorzi. Air Flaka

Il tuo home spot è il Lago di Garda, molto ventoso ma gelido in Inverno. Quali accorgimenti usi per le tue uscite più fredde?

Il Lago di Garda è una zona meravigliosa, versatile, che accontenta le pretese di qualsiasi riders in quanto regala ogni giorno occasioni per allenarsi. Esco in acqua con pioggia e venti gelidi che pungono come aghi il viso, affondo nelle onde fredde a pochi gradi ma l’adrenalina fa passare in secondo piano questi dettagli. Per proteggermi dalle temperature più rigide indosso la muta 6mm con cappuccio, guanti e calzari anche se perdo un po’ di sensibilità sulla tavola.

Riccardo Zorzi. Assetto perfetto
Riccardo in azione sul Garda in inverno

Nell’apprendere una nuova manovra segui un approccio metodico, studiandola molto e simulandola, se possibile, a terra, oppure preferisci provarla subito in acqua per cercare di comprenderne la dinamica?

Quando inizio a provare una nuova manovra, mi piace osservare attentamente i video degli atleti più bravi per studiare i loro movimenti e simularli a terra, passaggio indispensabile per ridurre errori in acqua che possano magari farmi rischiare piccoli incidenti. Una volta intuita la dinamica dei movimenti, il modo migliore per realizzare il nuovo trick è quello di allenarsi assiduamente in acqua senza demordere.

Parlando di agonismo, con tutti i se e i ma del caso – vista la situazione – ritieni di partecipare a tutte o ad alcune tappe del Wing Foil Tour e/o a quelle del GWA?

Mi sto allenando per poter partecipare a tutte le tappe del Campionato Italiano WingFoilTour ed almeno a due del campionato Internazionale GWA. Il tutto sarà anche legato ai miei studi, un buon risultato scolastico deve andare di pari passo con l’attività agonistica. In questo mi sento di ringraziare l’istituto che frequento, la Dirigente scolastica, il mio tutor, i professori mi stanno sostenendo e non voglio certo deluderli.

Riccardo in piena velocità

Lasciamo ora l’ambito tecnico/agonistico per tornare infine a quello personale. La tua è l’età in cui ci si inizia a porre obiettivi a lungo termine. Hai un sogno nel cassetto, una meta che intendi raggiungere a tutti i costi a livello personale/professionale? 

Questa è una domanda molto impegnativa a cui rispondere in questa fase adolescenziale!!! I sogni che ho nel cassetto sono sicuramente due, uno in ambito sportivo ed un altro in ambito cinematografico e, come tutti, vorrei realizzarli entrambi. Forse è un’ambizione presuntuosa, ci spero e continuo a sognare fino a quando non si realizzerà almeno uno dei due. Per realizzare questi sogni so che dovrò rimanere umile, con i piedi ben piantati a terra, continuando ad allenarmi con tenacia, imparare ed ascoltare i consigli, essere curioso e non sprecare nessuna occasione che mi si presenterà.

Puoi proporci un’ultima riflessione per i nostri visitatori, molti dei quali sono ovviamente ancora principianti?

Affidatevi a dei professionisti che vi sappiano insegnare la tecnica e consigliare sull’uso dei corretti materiali in base alle vostre capacità. Allenatevi con tenacia senza demordere ai primi tentativi falliti perché la costanza vi premierà e poi sarete orgogliosi di voi stessi. Mi sento aggiungere una considerazione legata alla mia esperienza personale. Praticare Kitesurf e WingFoil sono ritenuti sport pericolosi e ne sono consapevole ma mi piacerebbe che anche i più giovani, dagli 8 – 10 anni, come me avessero la possibilità di praticare maggiormente queste discipline emergenti, ancora poco considerate in ambito sportivo agonistico. L’entrata del Race Foil tra le competizioni olimpiche mi auguro diffonda la curiosità nei giovani e la voglia di cimentarsi nello sport acquatico, così tecnicamente innovativo ed emozionante. auguro a tutti buona stagione ventosa!

Grazie Riccardo e in bocca al lupo!

Ricky in azione

Immagini, video © GWA, Riccardo Zorzi

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