Transpac Wing Project. Un’altra impresa di Chris Bertish?

Transpac Wing Project. Un’altra impresa di Chris Bertish?

Gli appassionati di Stand Up Paddling conoscono bene il sudafricano Chris Bertish il primo ad aver attraversato, pagaiando senza l’appoggio di alcun natante, l’Oceano Atlantico.

La traversata

7500 Km percorsi in 93 giorni pagaiando in solitaria senza barca appoggio attraverso l’Oceano Atlantico. Circa due milioni di pagaiate. Tre record del mondo polverizzati. 500.000 $ di fondi raccolti per tre organizzazioni umanitarie. Potremmo semplicemente chiudere questa premessa con questi dati per rimarcarne la straordinarietà. Ma ciò non renderebbe giustizia alla eroicità, alla determinazione, allo skill di Chris Bertish, che è entrato a ragione nella storia non solo degli sport acquatici, ma anche della marineria in genere.

Chris Bertish

Chris e … il capitano Bligh

Infatti, l’unica impresa paragonabile che ci viene in mente è quella di cui si rese protagonista William Bligh, il comandante del Bounty nel 1789. Dopo l’ammutinamento di gran parte del suo equipaggio, condotto dal secondo ufficiale Fletcher Christian, Bligh e 18 membri dell’equipaggio rimastigli fedeli vennero abbandonati in pieno Oceano Pacifico su una lancia di salvataggio, in realtà una piccola imbarcazione non pontata lunga appena 7 metri e larga 2.

Ebbene, pur potendo contare su scorte di cibo limitate e strumenti di navigazione che comprendevano un sestante non perfettamente funzionante e semplici tavole di navigazione (NON carte nautiche), Bligh riuscì a raggiungere la colonia olandese di Timor, percorrendo 6.700 Km in imbarcazione aperta in 47 giorni, impresa rimasta a tutt’oggi ineguagliata.

William Bligh
William Bligh

L’impresa e l’insegnamento

Dicevamo che Chris è un waterman completo, capace di vincere, alcuni anni fa, uno dei big wave contest più impegnativi, se non il più impegnativo: il Mavericks Invitational. Già noto e rispettato da tutti i migliori surfisti del mondo, Chris ha quindi ulteriormente consolidato la sua fama a tal punto, infatti, da fargli assumere uno status che non è esagerato definire leggendario.

Chris quasi alla meta ...
Chris quasi alla meta …

Se il Capitano Bligh era motivato, oltre che dall’istinto di sopravvivenza, anche da quello di vendetta nei confronti degli ammutinati, cosa ha spinto Chris a rischiare la propria vita per 93 giorni filati, senza contare 5 anni di notevoli sacrifici spesi a prepararsi per questa enorme sfida? La migliore risposta a questo quesito la possiamo trovare nel nome del profilo FB di Chris: “Chris Bertish – I’mpossible”. I’mpossible, appunto. Una “pun”, cioè un gioco di parole, per dirla in Inglese.

L’impossibile trasformato in possibilità. Possibilità basata non solo su una pianificazione ed allenamento meticolosi ma anche, come l’esperienza di Chris ha dimostrato, su una enorme autostima, fatta di calma interiore e determinazione incondizionate. Più che una sfida con Madre Natura quella di Chris è stata dunque una sfida con sé stesso finalizzata a dimostrare che l’allegorica sorgente dalla quale attingere le nostre risorse nei momenti di difficoltà è estremamente e a volte insospettatamente ricca. Sta solo a noi, alla nostra intelligenza, motivazione e determinazione accedere a queste risorse.

Facciamo astrazione per un attimo dall’immane dispendio di energie che sono state necessarie a Chris per riuscire a concludere l’impresa e pensiamo per un attimo alla sequela infinita di problematiche che il waterman sudafricano ha dovuto affrontare lungo il suo percorso: venti di oltre 40 nodi con onde, anche frangenti che hanno superato i 6 metri ed hanno causato scuffie multiple allo scafo, rottura del timone, crepe nello scafo stesso, incontri con grossi squali, rischio perpetuo di essere travolto dalle enormi navi che solcano l’Oceano, ferite e problemi fisici di varia natura.

Eppure Chris li ha affrontati con calma, uno ad uno, soffocando sul nascere gli ovvi, iniziali impeti di panico e concentrandosi esclusivamente ed asetticamente sulle soluzioni. E’ in fondo questo il messaggio che tutti noi dovremmo trarre dal coronamento di quella storica impresa.

Successo
Successo!

Come Chris affermò alla fine della sua epica impresa: “Penso che il genere umano abbia bisogno di ispirazione e di eroi in grado di evocarla. Sono un uomo come tutti gli altri, solo spinto da una straordinaria fiducia in me stesso, da una passione per quella che ritengo essere la mia missione e dal coraggio di perseguirla, con la speranza che ciò possa motivare tutti a coronare i propri sogni, ridefinendo la percezione di cosa è possibile fare”.

Come dicevamo, il percorso umanitario e di salvaguardia dell’ambiente intrapreso da Chris è stato esso stesso una sua fonte di motivazione e di ispirazione. Non a caso l’atleta è impegnato in prima persona in un programma di riabilitazione delle tartarughe marine che, guarda caso, sfruttano il percorso di attraversamento dell’Atlantico da lui scelto, caratterizzato da venti e correnti favorevoli. Non dimentichiamo poi, come premesso, il nobile fine umanitario che ha funto da corollario all’impresa e che ha consentito di raccogliere fondi per varie associazioni che si occupano di gioventù disagiata.

Transpac Wing Project

Dopo aver dato alla storica traversata di Chris tutto lo spazio che essa merita, vi parliamo ora di quella che Chris sta preparando e che è naturalmente legata al mondo del Wing Foiling. Il nome dato da Chris a tale progetto è “Transpac Wing Project” e, come esso suggerisce, si tratta di attraversare l’oceano Pacifico con un combo da Wing Foiling. La tavola che Chris impiegherà sarà simile a quella usata nella traversata dell’Oceano Atlantico, probabilmente dotata di foil.

Il prototipo
Il prototipo

Con un percorso di 2850 Miglia (4586 Km) da Half Moon Bay (San Francisco) fino all’isola hawaiiana di Oahu, è superfluo dire che si tratterebbe, anche in questo caso, di un’impresa che entrerebbe di diritto nel Guinness dei Primati e che segnerebbe la storia del Wing Foiling.

I primi test
I primi test con la vecchia tavola

In questa fase di avanzamento del progetto Chris sta ancora raccogliendo i fondi/sponsor necessari a finanziare la traversata, anche attraverso la piattaforma di crowdfunding IndieGogo. Siamo comunque sicuri che l’iconico atleta sudafricano riuscirà a farlo nei tempi dovuti. Dopo tutto, i driver che lo guidano sono:

Dream big /See it- have vision
Believe it- heart and soul
Breathe it- live it everyday, every moment
Persevere- never give up, until you Achieve it!

La traversata è stata schedulata da Chris per i mesi di giugno/luglio di quest’anno.

Lascia un commento